What is tetrahydrocannabinol (THC)?

Che cosa è il tetraidrocannabinolo (THC)?

Si sa, ogni famiglia ha la sua pecora nera, o almeno un individuo che non è esattamente omologato agli standard. E la lentezza con cui la ricerca si muove nei confronti dello studio della cannabis, è principalmente dovuta all'immagine che la società moderna ha del tetraidrocannabinolo o THC.

Il composto è considerato pericoloso a causa dei suoi principi attivi e ha dato un motivo in più ai conservatori per bollare la cannabis come droga e pertanto assolutamente da vietare. Naturalmente come spesso accade con ciò che riguarda la chimica, le cose non sono così semplici e gli studi sulla pianta e sui suoi due principali composti – THC e CBD – hanno permesso di scoprire con più veridicità le sue qualità.

 

La molecola: Il THC

La marijuana è una pianta antichissima e al suo interno contiene anche una ricchissima storia chimica. Quelli che noi conosciamo con il nome di Cannabioidi, infatti, sono solo alcuni tra i 400 composti presenti al suo interno.  Il THC, ovvero il delta-9-tetraidrocannabinolo, è tra i suoi più importanti principi attivi, come probabilmente già sapete, ed è una sostanza psicogena che racchiude in sé moltissime proprietà.

 

Gli effetti del THC

Molteplici sono gli effetti prodotti dal consumo della cannabis e alcuni sono essenzialmente dovuti al THC. Il composto, infatti, reagendo con il nostro sistema endocannabinoide,stimola in alcune regioni del nostro cervello il rilascio di dopamina.

Questo neurotrasmettitore modula il comportamento individuale regolando: umore e ritmo sonno-veglia, ma anche attenzione, movimento volontario e memoria. Nel legarsi ai suoi ricettori che producono e rilasciano dopamina, il THC può provocare sensazioni di piacere e concentrazione, sollievo dal dolore e appetito, ma molto dipende dal quantitativo assunto e da una serie di altri fattori individuali.

La sensazione di High che richiama la spossatezza, la letargia nel compiere un’azione, il ridere senza fiato apparentemente per nessun motivo, sono parte delle alterazioni causate dal THC, il quale ha però, grazie agli studi applicati in materia, dimostrato di essere assai efficace nei trattamenti su pazienti affetti da dolore cronico e post-traumatico, come antiemetico e alcuni casi sembrano favorirne l’uso anche per migliorare i disturbi provocati dalla Sindrome di Tourette.

 

I limiti di legge sul consumo di THC

Nonostante i benefici scoperti, le controindicazioni possibili per il consumo del THC hanno spinto una deriva censoria nei suoi confronti e della cannabis che però hanno lentamente condotto a una normativa di consumo.

Quando si parla di cannabis light, infatti, ci si riferisce a produzione e commercializzazione di una pianta che, secondo la legge italiana 242 approvata nel Dicembre 2016, è da ritenersi effettivamente legale solo se il contenuto di THC presente non è superiore allo 0,2%.

Insomma, di strada fare ce n’è, perché chi dirige dovrebbe pensare più a essere un informatore responsabile che un padre premuroso ma intransigente. Ma i piccoli passi non sono mai necessariamente così piccoli.

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